Questa terra è stata bellissima, un tempo.
Terra di perdite, scambi, di brighe favolose.
Di cultura infedele, meticcia, inebriante.
Di teste mozzate in teche votive.
Di predoni cortesi e baroni villani.
Di grotte, di mole, di celle interrate.
Di nerbi di pietra a veglia dei campi.
Di luce accecante, vogliosa, svogliata.
Di silenzio remoto, d'estroso pensiero.
Di voli santi nel vuoto, d'ignoto nel pieno terreno.
Di sculture a balze in volute, grasse alle chiese, insonni ai sagrati.
Di spiriti muti, sguaiati nell'aria.
Di cantilene per donne alle salme.
Di nutrimenti frugali e segreti dolci claustrali.
Di nettari intensi di vigna e croci d'olio sul pane.
Di raffinati trini, pizzi, trafori a telaio.
Di parole che qualcuno sognò tutte in un libro e che il libro non fece in tempo a finire.
Di poeti uccisi nel silenzio assoluto.
Quando carnefice e vittima si conoscono bene, resta muto il delitto, impunito.
E' stato tutto, la terra.
Lo dice con una nebbia che sale al tramonto e disegna figure d'incanto.
Sembra così di abitare il passato, nelle figure che prendono i tratti d'uccello, di pescatore o di bastimento.
Può succedere di addormentarsi, in questa nebbia, in piedi come i cavalli.
Ed eccoci pizzicati!!!!
Da notare la testata finale!:):):) Una chicca!
PS: Grazie Fra per avermi accompagnato!