giovedì 25 gennaio 2007

Un italiano ad Hollywood





Ieri sera finalmente sono riuscito a vedere l'ultimo film di Gabriele Muccino, "La ricerca della felicità". Mi presento al multisala che si trova in centro e scopro che i posti disponibili sono: zero! (Ancora più scandaloso il fatto che "Manuale d'amore 2" sia in programmazione in 2 sale ed entrambe siano stracolme!).

Ringrazio la felice idea di Felicity che ha preventivamente prenotato i biglietti qualche giorno prima, mi inserisco nella fila preferenziale per chi è in possesso di prenotazione, ritiro i biglietti e mi munisco di una ciotola di pop-corn dalla dimensioni imbarazzanti!

La storia è quella, tristemente vera, di Chris Gardner; racconta come eventi sfavorevoli della vita possano portare un uomo a perdere qualsiasi cosa, ma mai la sua voglia di risalire il fiume, quella spinta incosapevole e profonda che porta ogni uomo alla ricerca della propria felicità.

Si nota subito che l'impronta tipica dei film di Muccino è smussata dalla produzione americana; il costante senso d'ansia dei suoi precedenti lavori si trasforma in un velo di malinconia, una tristezza che pervade tutto il film e porta subito ad affezionarsi ai personaggi, a soffrire per le loro disgrazie.

Nella prima parte ho avuto anch'io l'impressione che il messaggio di tutto il film fosse quello negativo che i soldi fanno la felicità; lo si nota da alcuni particolari che sembrano esaltare la vita serena di chi ha più possibilità economiche, ma proseguendo nella visione capiamo che il messaggio è più profondo; sottointende un rapporto padre - figlio particolare, che va oltre i problemi quotidiani della vita, supera qualsiasi problema economico, è la realizzazione di due cuori ed una capanna e non una villa senza cuori!

Forse la felicità ha insita in se una continua ricerca ed un'irragiungibile realizzazione ma quando Chris si rende conto, dopo aver ottenuto con infiniti sacrifici un posto di lavoro fisso, di poter regalare un futuro a suo figlio, di potergli donare anche solo una casa, un asilo dove crescere, una barretta di cioccolato quando il piccolo la desidera, tocca la felicità con un dito; lasciamo stare il fatto che poi diventerà miliardario e potrà permettersi anche la tanto invidiata Ferrari. Non è questo il suo scopo nella vita, non è la macchina di lusso, non sono i posti privilegiati per la partita di football; la sua felicità coincide perfettamente con la felicità di suo figlio, non deriva dal portafoglio gonfio ma nasce direttamente dal sorriso del suo piccolo mentre gli dice che si fida di lui..

Will Smith è grandioso così come il personaggio che interpreta che è l'incarnazione del sogno, della forza di volontà, un nuovo superuomo che attraverso la forza di volontà supera tutte le costrizioni della vita e tutte le situazioni avverse. Alla fine del film Chris potrà finalmente correggere quella scritta davanti l'asilo nel quartiere cinese...potrà tramutare quella felicità fasulla (HappYness) in una felicità vera (Happiness) e suo figlio Christopher , quando sarà grande, non potrà che essere orgoglioso del suo papà.









PS: Qualcuno di voi si è mai cimenteto con il cubo di Rubik?



5 commenti:

Goccia ha detto...

mi sono cimentata e ho smesso prima di impazzire

Anonimo ha detto...

francè, guarda che se ti vedevo io con la ciotola di pop corn ti facevo venire i sensi di colpa..lo sai?stavo scherzando, comunque è interessante sto film anche se will smith non mi piace molto come attore.....
bè ci vediamo domani mattina
ciao
Giuseppe

giò ha detto...

carino il cubo, ma immagino che tu da maschietto ti piaccion di piu le cubiste ;-) se poi le puoi girare come si fa con quello di rubik ehehehhee...

sai che siamo del segno del toro entrambi? caparbi, testoni, gelosi, ma..... così amorevoli, vero??? E soprattutto pazienti, ecco perchè io amo ricamare i quadri. Lì impari pazienza.

A Felicity ho detto che andro anche io a vedere il film che avete visto voi, mi avete incuriosito.

buona serata!!!

Frankie ha detto...

@ giuseppe: i sensi di colpa mi son venuti senza bisogno del tuo aiuto...cmq il film è proprio bello

@ giò: ti sembrerà strano ma le cubiste non le apprezzo molto soprattutto perchè non vado in discoteca. cmq sono anche io toro, anche se non seguo molto le indicazioni relative ai segni zodiacali...paziente lo sono ma non riuscirei mai a ricamare i quadri...

ciao a tutti!

Anonimo ha detto...

Io mi sono cimentata con il cubo da piccola...staccavo i quadratini colorati e li incollavo al posto giusto! vale?